Parole e incantesimi

Incantesimi Verbali - Maria Bonelli Appunti sulla scrittura

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Si può fare con le parole. Le parole giuste organizzate nel giusto ordine.
L’invito di Paolo Borzacchiello, nel suo Stai calmo e usa le parole giuste nel giusto ordine (WideEdizioni), è di fare uso delle parole in modo sempre più consapevole.  

Le parole, spiega Borzacchiello, hanno un peso specifico. Ogni parola infatti è collegata a concetti, idee, stati d’animo, emozioni, attraverso un processo di relazione stretto con le nostre reazioni emotive e fisiche. Corpo, emozioni e pensieri sono strettamente collegati e in costante relazione. Il nostro corpo, per esempio, risponde con contrazioni dei muscoli, cambio di postura, cambiamento del ritmo di respirazione, all'ambiente circostante e influenza così stati d’animo di paura, ansia, felicità, eccitazione.

È importante, dunque, scegliere le parole che usiamo. Sceglierle con cura, affinché possiamo sempre più spesso, e in contesti sempre più differenti, riuscire noi stessi a decidere che tipo di reazioni avere a livello emotivo e comportamentale. E anche il tipo di reazione che chi ci ascolta o chi ci legge può sperimentare.

Spesso usiamo il nostro linguaggio in modo automatico, con intercalari e modi di dire che non sempre ci appartengono ma che ripetiamo in modo costante, a volte ossessivo, e che ci legano a stati d’animo ed emozioni che non sempre ci fanno bene. Ancora più spesso ci capita di voler comunicare qualcosa e di ottenere dal nostro interlocutore una reazione completamente diversa da quella desiderata.

Scegliere le parole giuste, secondo Borzacchiello, non è comunque sufficiente o esaustivo di una buona comunicazione. Bisogna anche saperle organizzare ed esprimerle nel giusto ordine. Nel suo libro propone diverse tecniche ed esercizi.

Quello degli “incantesimi verbali” è un esercizio che sembra offrire buoni risultati sul lavoro che ognuno può fare sulla propria personalità, sulla percezione che abbiamo di noi stessi e di ciò che ci circonda.  Si tratta di una formula verbale che utilizza l’uso di verbi, aggettivi e avverbi in una specifica sequenza.

La formula è questa:
IO SONO + AVVERBIO + AGGETTIVO + E FACCIO … + PERCHE’….
Il potere di questa formula risiede nell’uso di alcuni elementi del linguaggio che stimolano il cervello in modi diversi. 

Il verbo essere (IO SONO) agisce al livello dell’identità. Gli avverbi e gli aggettivi ne potenziano gli effetti, dando vigore e spessore all’io sono, perché gli conferiscono una precisa condizione.

“E faccio”, agisce direttamente nella sfera dell’azione, del comportamento e pone quest’incantesimo sul piano della concretezza, qualcosa che ha a che fare con l’aspetto pragmatico, fattivo della nostra realtà e quotidianità.

La congiunzione “perché” ha, infine, un forte potere persuasivo, in quanto legittima la frase nella mente di chi la pronuncia. A quel “perché” segue una spiegazione che ha il potere di rendere credibile sia la prima che la seconda parte della frase incantata.

Per esempio: Io sono + straordinariamente + abile + e ottengo grandi risultati + perché riesco sempre a trovare una soluzione.
Io sono + Incredibilmente + felice + e so trasformare ogni sfida in una vittoria + perché la vita mi offre sempre grandi opportunità.

Bisogna lavorarci su, trovare ognuno i proprio aggettivi e le qualità che possiede o che desidera possedere nei vari contesti che lo riguardano. È importante scrivere almeno un paio di incantesimi verbali personali e ripeterli più volte al giorno, a voce alta. Anche se ci sembrerà stupido quello che abbiamo scritto e inutile star lì a ripetere frasi_incantesimo che non ci convincono. Il cervello, spiega Borzacchiello, molto pigro, la nostra voce critica e di auto-critica è molto potente, ma a forza di ripetere il cervello impara e quella voce che all’inizio avrà tentato di sabotarci, alla fine ci aiuterà a credere in ciò che ha ripetuto.

Non ci resta che provare per credere.

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