Maria Bonelli - Le parole giuste_ Appunti sulla scrittura


Le parole influenzano i nostri comportamenti e i nostri “sistemi” di pensiero, perché sono collegate a determinate aree del cervello che a loro volta stimolano la secrezione di ormoni e condizionano l’umore e il conseguente stato emotivo.  
Ci sono parole energetiche e parole invece energivore. 

Lo spiega Paolo Borzacchiello, esperto di intelligenza linguistica e Programmazione Neuro Linguistica, nel suo “Stai calmo e usa le parole giuste nel giusto ordine”. 

Le parole infatti hanno a che fare con l’energia: la generano, la trasmettono, e soprattutto ci sono quelle che la procurano (parole energetiche) e quelle che invece la consumano (parole energivore).
Per esempio: NIENTE è una parola energivora; BELLO è una parola energetica.

Agire sul linguaggio,  vuol dire quindi agire sul sistema dei pensieri e sulle aree cerebrali che orientano l’azione e il comportamento. Ecco perché è così importante e utile scegliere le parole giuste, non solo per comunicare con gli altri, ma anche per parlare a noi stessi di noi stessi.

Usare le parole giuste vuol dire scegliere attentamente le proprie parole, orientandole a seconda  del risultato che intendiamo raggiungere, degli obiettivi che vogliamo ottenere, del sistema di pensiero più utile e congeniale alla nostra situazione. Le parole giuste serviranno a vedere le cose che succedono in modo diverso, a focalizzare meglio l’ambiente che ci circonda e finiranno per essere la chiave per accedere alle nostre potenzialità, affrontare le nostre difficoltà, influenzare la nostra quotidianità e dunque la nostra intera esistenza.

Paolo Borzacchiello propone numerosi esercizi per aiutarci a trovare ognuno le proprie parole giuste. Una tecnica che ho trovato davvero interessante, coinvolge non solo il linguaggio ma anche la scrittura. Si chiama Priming Inconscio e funziona così:
1. Pensa ad una precisa situazione in cui ti trovi e che vorresti cambiare. 
2. Annota le parole che utilizzi quando ne parli e la descrivi.
3. Scegli con cura parole e verbi che possono rendere più attivo il tuo discorso.
4. Scrivi alcune frasi o modi di dire che puoi usare nel linguaggio di tutti i giorni in modo che diventino una sorta di tuoi intercalari.
5. Ripeti tutto a voce alta, quotidianamente, per far si che il cervello attivi nuove aree cerebrali e un nuovo sistema di pensiero, quindi un comportamento funzionale per cambiare effettivamente la situazione di partenza.

Un altro metodo davvero potente è quello degli Incantesimi Verbali, anche questo proposto da Paolo Borzacchiello nel suo libro. Serve a ristrutturare le convinzioni limitanti, quelle che ci guidano spesso inconsciamente nel ripetere sempre gli stessi errori, limitando appunto la nostra capacità di scovare soluzioni alternative. 

Questi incantesimi hanno il potere di agire su diversi livelli della personalità, della percezione di sé stessi e dell’ambiente circostante.
La forza di questo modello risiede nell'uso di precisi elementi del linguaggio che agiscono direttamente sull'identità e sul cervello: sono verbi, avverbi e aggettivi. Che vanno ovviamente organizzati nel modo giusto. 

L’incantesimo, infatti,  è composto da questa precisa formula sintattica:
IO SONO
(Si aggiunge un) AVVERBIO
(Poi si aggiunge un) AGGETTIVO
E FACCIO (si aggiunge una specifica azione o comportamento)
PERCHE’ (si aggiunge una motivazione o una reale conseguenza dell’azione)

Ecco un paio di esempi:
IO SONO
ICREDIBILMENTE
CAPACE
E OTTENGO RISULTATI
PERCHE’ RIESCO SEMPRE A TROVARE UNA SOLUZIONE.

IO SONO
STRAORDINARIAMENTE
SOCIEVOLE
E SORRIDO SEMPRE
PERCHE’ LA VITA MI OFFRE GRANDI OPPORTUNITA’

Il giusto ordine, spiega Borzacchiello, è orientato a potenziare ed esaltare gli effetti di tutta la frase_incantesimo.

Il verbo “essere”, IO SONO, è un forte e preciso richiamo alla nostra identità.

L’avverbio messo prima dell’aggettivo (negli esempi incredibilmente-straordinariamente - …) serve ad esaltare gli effetti di quest’ultimo.

L’aggettivo (capace - socievole - …), potenzia il senso di identità, accendendo ancora una volta i riflettori su una caratteristica dell’IO.

Aggiungere un’azione o un comportamento concreto, “e faccio” (ottengo risultati - sorrido - ….), incide positivamente sul movimento che spinge ognuno di noi a guardare avanti e raggiungere i propri obiettivi.

Il “perché” ha un potere persuasivo e rende credibile tutto l’incantesimo (riesco sempre a trovare una soluzione – la vita mi offre grandi opportunità’….). Nel libro, Borzacchiello fa altri esempi che possono aiutare a trovare e inventare i propri incantesimi.

Ognuno di noi, infatti ha le proprie parole. Riconoscerle, e cambiarle laddove è necessario, richiede attenzione e impegno ma offre grandi risultati. Carta e penna (ma anche la tastiera va sempre bene) saranno gli attrezzi indispensabili per fissare le nostre parole, riorganizzarle nel giusto ordine ed esprimerle nella struttura linguistica più efficace.

Bisogna mettersi all’opera! Aggiustiamo le nostre parole e lasciamo che ci aiutino a percorrere sempre strade nuove ed esplorare nuove storie.

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